INCONTRI Al Piccolo Teatro Libero di San Polino concretizzato il primo contatto con un gruppo di studenti in Erasmus

Lelastiko, interculturalità in francese
Nell’ambito del « WiM Laboratories Iuvenis II » con tutor e formatori della compagnia Procédé Zèbre

A gennaio il primo segnale tangibile; ora il primo, effettivo contatto scenico e interculturale di un progetto che attraverso il teatro punta a innescare l’incontro e il confronto, l’esperienza e la conoscenza, tra percorsi sperimentali e sguardi futuribili oltre i confini del palcoscenico. Ieri pomeriggio infatti al Piccolo Teatro Libero di San Polino, nell’ambito del percorso «WiM Laboratories Iuvenis II», sostenuto dal programma Erasmus dell’Unione Europea, che vede per la prima volta tra i partner italiani l’associazione bresciana di promozione sociale e compagnia di danza Lelastiko,  un gruppo di studenti francesi in Erasmus accompagnati da tutor e formatori della compagnia Procédé Zèbre si sono dati appuntamento con altri “colleghi” bresciani (una ventina di ragazzi e ragazze circa, di età compresa tra i 15 e i 30 anni) radunati grazie a una call lanciata proprio da Lelastiko, sondando un processo creativo comune in bilico fra teatro, danza e contaminazioni corollarie. Non uno spettacolo aperto al pubblico, ma un momento di “sharing” per elevare “la scena” a luogo della cittadinanza senza frontiere: uno spazio condiviso aperto verso nuove storie e nuovi orizzonti. In sintonia con l’ethos del progetto. Che, in prospettiva del triennio 2022-2024, si avvarrà della partecipazione di sei Paesi europei (Francia, Germania, Austria, Bosnia, Romania, Italia) coinvolgendo licei, università, istituti di formazione, gruppi teatrali e di danza – bresciani e internazionali appunto. L’obiettivo, ribadito da Marina Rossi, direttrice artistico de Lelastiko, è “ permettere a un gruppo eterogeneo di studenti di esplorare memorie visibili e invisibili di conflitti, di migrazioni, di dittature e fare luce su periodi bui della nostra storia, dove c’è stato bisogno di mantenere vivo il pensiero libero, in una dimensione di scambio e reciproco arricchimento”. Contestualmente, l’occasione per gli studenti coinvolti (provenienti dal liceo Cusset di Vichy) è stata infatti propizia anche per incrociare da vicino bellezze e luoghi simbolo della città, dal Museo Santa Giulia al Teatro Grande fino al Bunkervik_di via Odorici. Frammenti di un’esperienza dinamica e mutevole “che rappresenta anche un’occasione di arricchimento culturale e artistico per la nostra città”.